IL PERCORSO DEL BLU ELETTRICO
Eccoci giunti alla fine di questo percorso, il punto in cui si tirano le somme e dove è doveroso fare un resoconto di questo "viaggio" all'interno del colore blu elettrico. Felice e soddisfatta di questa assegnazione, posso dire che è stato stimolante e interessante esplorare questo colore in tutte le sue forme e significati.
Nell’indagine sono partita dalla semplice descrizione del nome e suo colore (Step 1), traducendolo anche nelle diverse lingue del mondo (Step 2) e descrivendolo perfino sottoforma di codici colori per conoscerne appieno le proprie caratteristiche intrinseche e tecniche (Step3). Ho esplorato l’ambito della mitologia che mi ha permesso di individuare dei significati mitologici particolari e per me sconosciuti (Step 4) e indagare l’ambito della musica, soprattutto pop e rock, ,i ha permesso di scoprire nuove canzoni e stili (Step 5). E’ stato interessante ritrovare il blu elettrico nell’ambito scientifico e fisico (Step 6) ma altrettanto stimolante scovarlo in numerose palette di colori dei film (Step 7). Colore scaramantico e di superstizione è presente all’interno del sapere popolare (Step 8) e all’interno di emblemi e loghi pubblicitari che richiamano l’elettricità, la tecnologia e la comunicazione (Step 10). E’ stato devo dire divertente creare l’abbecedario (Step 9) trovando dei nessi stravaganti al blu elettrico. Più complicata è stata invece la ricerca all’interno di una scrittura (Step 11) e in un fumetto famoso (Step 13) mentre più facile è stata la ricerca dello stesso nella cucina (Step 12), colore creato quasi sempre in modo artificiale come colorante appunto . In seguito ad averlo descritto nella chimica come pigmento (Step 14), sono giunta agli ambiti artistici: prima la comunicazione e i manifesti pubblicitari (Step15), il design (Step 16), la pittura (Step 18) e l’architettura (Step 22). La moda degli anni ’60 (Step 20) mi ha permesso di conoscere la storia delle sorelle Fontana e degli abiti da loro creati. Nello Step 17 ho analizzato invece un brevetto ricercando la funzione del colore al suo interno mentre nello Step 19 ho scavato a fondo nel colore per capirne gli effetti cognitivi fino a giungere al lato irrazionale e “selvaggio” (Step 23), sfociando perfino nei riti satanici. Infine dopo aver trovato in Michael Faraday e le sue invenzioni il colore in questione (Step 21) ho creato una nuvola di parole (Step 24) con i principali attributi dello stesso che mi hanno permesso di individuare nel fulmine l’oggetto che più identifica il mio colore blu elettrico.
martedì 17 gennaio 2017
domenica 15 gennaio 2017
Step 24: la "nuvola" del colore
GLI ATTRIBUTI DEL BLU ELETTRICO
Dall'analisi (nuvola) sopra creata e dai diversi step di questo blog, l'oggetto che meglio identifica e concretizza il colore in questione è il lampo, creato da scariche elettriche.
sabato 14 gennaio 2017
Step 23: un colore "selvaggio"
IL "SELVAGGIO" BLU ELETTRICO
Il blu elettrico è un colore stravagante e vivace che può rimandare a diversi concetti in modo irrazionale come culture, simbolismi, religione e rituali.
Culture e religioni
All'interno della cultura islamica il blu è un colore ricorrente contro
Il blu elettrico è un colore stravagante e vivace che può rimandare a diversi concetti in modo irrazionale come culture, simbolismi, religione e rituali.
Culture e religioni
All'interno della cultura islamica il blu è un colore ricorrente contro
la malasorte. Lo sguardo malefico, affermava il filosofo Plutarco, rappresenta una fonte all’interno dell’anima, da cui nascono e si propagano dei raggi mortali che portano malessere e malvivere a chi ne viene colpito. Per queste credenze, particolarmente temute nella regione della Turchia, è stato creato l'Occhio Blu o Occhio di Allah (Nazur Boncuck), amuleto simbolo di protezione contro il
malocchio.
La scelta del colore blu è dovuto alla credenza popolare che questo possa assorbire gli sguardi negativi.
malocchio.
La scelta del colore blu è dovuto alla credenza popolare che questo possa assorbire gli sguardi negativi.
Il blu rimanda immediatamente anche alla cultura ebraica per diversi significati. In primo luogo è il colore della stella di David, la stella a sei punte simbolo della religiosità ebraica. La scelta di questo colore sia per la bandiera che per lo stemma in sè è dato dall'associazione di questo colore a dei simbolismi tipici di questa religione. Il blu è infatti associato ai dieci comandamenti e doveva quindi essere presente nelle vesti degli ebrei come ricordo della Legge di Dio.
Nella cultura cristiana il blu è collegato alla Madonna, simbolo di femminilità ma anche di nascita poichè la Vergine Maria incarna gli ideali della madre perfetta da cui si originò la vita. Ella essendo inoltre di natura divina sin dalla sua nascita terrena è connessa al blu come simbolo del cielo e della volta celeste.
Anche all'interno dei mandala tibetani il blu simboleggia la condizione di riflessione e chiarezza quando è possibile osservare e esaminare in modo oggettivo i fatti in seguito a un periodo di frustrazione o turbinio di passioni. Il blu significa quindi purezza, altezza, ci riporta a una dimensione più grande di quella umana dove è possibile spingersi oltre la realtà.
Rituali esoterici
Curiosità alquanto angosciante è la presenza del colore blu elettrico all'interno dei rituali satanici. Il blu elettrico è il colore di Lucifero e gli stessi demoni nelle credenze esoteriche sono avvolti da un'aura blu, per questi motivi infatti il colore in questione è direttamente connesso con questi rituali. Può essere presente sia come oggetto fisico, ad esempio candele, oppure semplicemente visualizzando la luce blu (immagine di Lucifero) come se entrasse nel corpo, invadendo e caricando di energia l'iniziato.
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giovedì 12 gennaio 2017
Step 22: il colore in architettura
IL BLU ELETTRICO IN ARCHITETTURA
L'opera che si identifica nel colore in questione, ovvero il blu elettrico, è la Perth Arena. L'architettura in questione è un centro polisportivo situata al centro della città di Perth in Australia. Realizzata su un progetto di rinnovamento e riqualificazione urbana, questa struttura viene sfruttata per ospitare principalmente le partite di basket della squadra cittadina "Perth Wildcats". Caratterizzata da un acceso e bizzarro colore blu elettrico, probabilmente per distinguersi all'interno della città e richiamare i colori stessi dell'Australia e della sua bandiera, oltre a ospitare eventi sportivi, come sopra accennato, accoglie anche importanti concerti.
IL BLU ELETTRICO IN UNA RIVISTA DI ARCHITETTURA
Il colore della mia indagine è presente all'interno di numerose riviste architettoniche ma principalmente di design degli interni. Volevo segnalarvi la presenza di questo articolo all'interno della rivista Living, inserto del Corriere della sera, che mostra un progetto di interior design dello studio Masquespacio di Valencia per lo store Gnomo del quartiere Ruzafa (Valencia). L'intento era quello di creare uno spazio per condividere idee dove il ruolo dei colori è fondamentale. Ispirato alla grafica anni 80 e lo stile Memphis che si mescola con i colori contemporanei come appunto il blu elettrico per il soppalco o il giallo limone per i tavolini, i designers Masquespacio hanno voluto creare un'ambiente giocoso e vivace dove è quasi un piacere acquistare.
Date un'occhiata anche al seguente link:
mercoledì 11 gennaio 2017
Step 21: i protagonisti
IL BLU ELETTRICO NEI PERSONAGGI STORICI
MICHAEL FARADAY (1791-1867)
Michael Faraday fu un importante fisico e chimico britannico. Studioso e appassionato di elettromagnetismo e elettrochimica può essere direttamente collegato al blu elettrico, ma approfondiamo meglio il perchè.
Tra le invenzioni a lui attribuite si ricorda soprattutto la gabbia di Faraday e il becco di Bunsen.
La gabbia di Faraday, in particolare, è un effetto schermante che permette di proteggere ambienti e apparati da scariche elettriche generate da fulmini, il cui colore delle saette corrisponde esattamente a quello in questione ovvero il blu elettrico.
lunedì 2 gennaio 2017
Step 20: moda
IL BLU ELETTRICO NELLA MODA
Abito da gran sera, colore blu china, realizzato nel 1960 per la principessa Soraya di Persia dall'atelier delle Sorelle Fontana.
E' il 12 Febbraio 1951 quando Giovan Battista Giorgini organizza una sfilata a Firenze, alla quale si fa e risalire la nascita della moda italiana. Fu una sfilata dove presero parte le più importanti case di moda fiorentine, milanesi e romane.
Fu pensata per entusiasmare giornalisti e compratori d'oltreoceano introducendoli in un mercato nuovo da sempre schiacciato e messo in ombra dalle continue tendenze innovative della moda parigina. In questo ambiente italiano erano già affermate le Sorelle Fontana che presero parte, anch'esse, alla sfilata di Firenze proponendo le loro creazioni dell'Alta Moda romana.
Zoe (1911-1979), Micol (1913) e Giovanna (1915-2004) conosciute come le sorelle Fontana nascono a Traversetolo, in provincia di Parma.
La prima grande occasione arriva nel 1949 quando realizzano l'abito di nozze di Linda Christian per il suo matrimonio con Tyrone Power a Roma: un evento da prima pagina sui rotocalchi di tutto il mondo. Da allora inizia un loro intenso contatto con il jet-set internazionale.
Le creazioni di alta moda della sorella Fontana, oltre che per l'alta sartorialità, si distinguono per le linee romantiche e ottocentesche impreziosite da ricami e applicazioni di strass, perle e merletti.
Tra gli anni '50 e '60, il loro atelier era frequentato da importanti figure quali Marella Agnelli, Jackie Kennedy, Soraya e Liz Taylor, tra la tante.
Questo vestito dalla una scollatura "ad ali" con sottili bretelle presenta linea svasata nella gonna.
Il tessuto utilizzato è un pesante velluto di seta con ricami floreali in filo d'oro e canottiglie.
Volutamente realizzato di colore blu non solo per riprendere gli occhi stessi della bellissima principessa ma anche come richiamo alla cultura e tradizione persiana ripresa nelle ceramiche e piastrelle persiane utilizzate nelle moschee persiane.
E' il 12 Febbraio 1951 quando Giovan Battista Giorgini organizza una sfilata a Firenze, alla quale si fa e risalire la nascita della moda italiana. Fu una sfilata dove presero parte le più importanti case di moda fiorentine, milanesi e romane.
Fu pensata per entusiasmare giornalisti e compratori d'oltreoceano introducendoli in un mercato nuovo da sempre schiacciato e messo in ombra dalle continue tendenze innovative della moda parigina. In questo ambiente italiano erano già affermate le Sorelle Fontana che presero parte, anch'esse, alla sfilata di Firenze proponendo le loro creazioni dell'Alta Moda romana.
Giovanissime apprendono dalla madre il mestiere nella sartoria. Dopo periodi di gavetta e apprendistato giungono a Roma dove iniziano a lavorare nella sartoria Zecca fino al 1943 quando decidono di aprire una loro sartoria dove iniziano a vestire i più bei nomi dell'aristocrazia romana.
La prima grande occasione arriva nel 1949 quando realizzano l'abito di nozze di Linda Christian per il suo matrimonio con Tyrone Power a Roma: un evento da prima pagina sui rotocalchi di tutto il mondo. Da allora inizia un loro intenso contatto con il jet-set internazionale.
Nel 1951 partecipano alla sfilata fiorentina organizzata da Giorgini di fronte a una platea di compratori internazionali.
Nel 1957 trasferiscono l'atelier in una sede più ampia e nell'anno successivo vengono convocate alla Casa Bianca come rappresentanti italiane alla conferenza La Moda nel Mondo.
Le creazioni di alta moda della sorella Fontana, oltre che per l'alta sartorialità, si distinguono per le linee romantiche e ottocentesche impreziosite da ricami e applicazioni di strass, perle e merletti.
Tra gli anni '50 e '60, il loro atelier era frequentato da importanti figure quali Marella Agnelli, Jackie Kennedy, Soraya e Liz Taylor, tra la tante.
Nel 1972, pur continuando la loro produzione sia nel campo dell'alta moda sia in quello del prêt-à-porter (su richiesta dei compratori americani), le sorelle Fontana si ritirano dalle manifestazioni ufficiali di alta moda.
Nel 1992 l'azienda e il marchio Sorelle Fontana sono cedute a un gruppo finanziario italiano.
Attualmente Micol continua a occuparsi di moda attraverso la Fondazione Micol Fontana che, creata nel 1944, promuove la creatività dei giovani artisti italiani con concorsi e borse di studio.
http://www.sorellefontana.com/
http://www.sorellefontana.com/
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